La casa del vino
Attualmente il vigneto di Trullo di Pezza consta di 32 ha distribuiti in prossimità della cantina di Torricella, oltre che nei territori Maruggio, Lizzano e Manduria. Al vitigno principe della Messapia – il primitivo – è destinata la superficie produttiva maggiore. Ma trovano significativo spazio anche il Negroamaro, il Fiano, l’Aglianico e il Susumaniello. Allevate con il sistema della spalliera guyot, le viti affondano le radici nelle tanto decantate “terre rosse” salentine con buona prevalenza di calcare e sostanze minerali ferrose. Non ci sono altitudini in zona. Anzi, i vigneti si trovano su un pianoro verdeggiante, punteggiato di ulivi secolari a poca distanza dal mare che è il regolatore termico di questa area produttiva dagli inverni miti e dalle stagioni estive decisamente calde. L’esposizione del vigneto da nord a sud, invece, consente un irradiamento solare giornaliero equilibrato. La cura della vigna segue il metodo biologico con utilizzo di prodotti a base naturale, e solo in caso di siccità estrema, si ricorre all’irrigazione di soccorso. La filosofia aziendale di Trullo di Pezza si basa sul rispetto della natura e sulla pratica di un’agricoltura ad impatto sostenibile. Ecco perché, sin dall’inizio, abbiamo creduto nel valore aggiunto offerto dalla conduzione vitivinicola biologica, sostenendo investimenti economici e impiegato impegno e tempo in vigna per ottenere la relativa certificazione.
La Produzione
Il cuore produttivo di Trullo di Pezza ha sede nell’omonima masseria che, con l’area esterna di pertinenza, copre una superficie totale di circa 3 ha. L’intero processo di vinificazione avviene all’esterno in uno spazio di 2000 metri quadri, ben armonizzato nel verde e comprensivo di: vasca di raccolta, pigiodiraspatrice, impianto di regolazione termica e 26 silos di acciaio di diverse capacità per la fase fermentativa e l’affinamento (n. 3 da 360 hl; n. 6 da 150 hl; n. 12 da 100 hl; n. 2 da 25 hl). La produzione segue il metodo di agricoltura biologica e utilizza la tecnologia di ultima generazione in cantina prestando sempre grande attenzione al contesto rurale intorno di cui fa parte anche l’esteso uliveto da cui Simona e Marika producono il loro extravergine.
Pigiatura
Dopo aver raccolto l’uva si passa alla prima fase: la pigiatura. Le macchine utilizzate contengono dei diraspatori, una rete in acciaio che trattiene il raspo facendo passare l’acino; questo processo consente di regolare le temperatura durante la fermentazione, permettendo al mosto di respirare. I raspi assorbono l’alcol, facendo sì che il vino perda un eccessivo grado alcolico.
Fermentazione
Il secondo step è la fermentazione: un passaggio fondamentale per la produzione del vino che non solo consiste nel trasformare il mosto in vino, ma evidenzia quelle che sono le caratteristiche organolettiche dell’uva. Gli zuccheri contenuti nell'uva, mediante processi naturali, vengono convertiti in alcol portando con sè tutte le caratteristiche proprie del vitigno. Tutta la fase di fermentazione avviene secondo un accurato controllo delle temperature.
Affinamento
Parte dell’area interna della masseria è, prevalentemente, dedicata all’affinamento in legno con una dotazione di 10 barrique da 225 litri in rovere francese di tostatura media e 5 tonneaux da 500 litri. Lo stile di vinificazione prevede delle macerazioni medio-lunghe con affinamento, in prevalenza, in acciaio per ottenere dei vini freschi con profumi tipici della varietà. La maturazione in legno è prevista solo su tre etichette – di cui due di primitivo e una di aglianico – e, in ogni caso, il passaggio non è mai eccessivamente lungo.
Le etichette
Attualmente nella linea di produzione presentiamo sette etichette: 10 Grana - Fiano Salento IGP; Speziale - Negroamaro Rosato Salento IGP; Scarfoglio - Aglianico Salento IGP; Mezza Pezza - Primitivo Salento IGP; LiCurti - Primitivo di Manduria DOP., Pezzale - Primitivo di Manduria DOP Riserva; Arlati - Susumaniello Salento IGP.
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